359-2fondiPIU’ SICUREZZA UGUALE RIPRESA ECONOMICA

Dal rapporto “Mezzogiorno e politiche regionali” della Banca d’Italia emerge con chiarezza che le imprese operanti nelle zone con più criminalità pagano un tasso d’interesse medio per la concessione dei prestiti pari a circa lo 0,50% in più, con punte che sfiorano l’1%, rispetto a quelle che lavorano in zone a bassa criminalità.
Più è alta la frequenza dei reati, maggiori sono i prestiti concessi su garanzie reali, diverse sono, inoltre, le forme tecniche di rilascio, infatti dove è più alto il tasso criminale le banche preferiscono concedere i prestiti in conto corrente anzichè gli anticipi su fatture poiché i primi garantiscono alle banche un controllo continuo della situazione dell’impresa in modo che esse possano ridurre rapidamente il fido accordato se osservano un peggioramento nelle entrate.
A pagare il maggior costo dovuto alla criminalità sono le piccole e medie imprese. Incidono sull’aumentto dei tassi d’interesse, con un significativo rilievo statistico: la frode, la bancarotta fraudolenta, l’usura, l’estorsione, le associazioni a delinquere ed in particolar modo la presenza di criminalità organizzata. Garantire una maggiore sicurezza è uno dei pilastri su cui si dovrebbe basare la ripresa economica
Allora non si capisce perché dal 2008 ad oggi si continua a tagliare pesantemente sulle risorse destinate alla salavaguardia del Paese.

Ripreso da asca, agi

Roma, 12 luglio 2010