390-votazioniSolo lo scorso marzo, al Senato è stata approvata la norma che riconosce la specificità, nel DDL 1611-B, per il personale delle Forze di Polizia e delle forze armate in ragione della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali che sono essenziali per assicurare la tutela delle istituzioni democratiche e la difesa dell’ordine e della sicurezza pubblica, rimandando a successivi provvedimenti legislativi lo stanziamento delle risorse finanziarie per riconoscere i sacrifici non equiparabili a nessun altra categoria di lavoratori.
Davvero, non ci saremmo aspettati che, dopo appena tre mesi dal riconoscimento della specificità, il provvedimento adottato in materia di stabilizzazione economica avrebbe colpito pesantemente i direttivi ed i dirigenti della Polizia di Stato nonché gli uomini e gli ufficiali delle forze di polizia ad ordinamento militare e delle forze armate con il blocco dei contratti, degli adeguamenti ISTAT, degli scatti e perfino dello stipendio a chi comunque sarà promosso nel triennio 2011-2013, i cui effetti comporteranno, altresì, sensibili penalizzazioni per coloro che nello stesso triennio andranno in pensione per raggiunti limiti d’età.
Diciamocelo con chiarezza, con la manovra finanziaria sono state annullate, anche quelle poche norme che già riconoscono in parte la specificità al personale non contrattualizzato del comparto sicurezza. In particolare i funzionari e gli ufficiali che matureranno nel prossimo triennio 13, 15, 23 e 25 anni di servizio subiranno un danno di decine di migliaia di euro, altrettanto capiterà a tutti i promossi. Così pure i dirigenti superiori con cinque anni di servizio ed i generali delle forze armate che andranno in pensione nei prossimi tre anni perderanno somme rilevantissime sia nel trattamento di buonauscita sia nell’ammontare della pensione, senza possibilità di recupero stando alla lettera della norma.
Infine anche il personale contrattualizzato perderà nel prossimo triennio l’indennità di funzione dei 17 e 23 anni di servizio, e non gli verrà riconosciuto l’aumento per la progressione di carriera.
Inoltre, particolarmente penalizzanti sono le norme in materia previdenziale.
Per quanto sopra esposto, si chiede di presentare gli acclusi emendamenti al Disegno di Legge n. 78 del 31 maggio 2010.

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