Signor Ministro,
più volte abbiamo ribadito che consideriamo strategica la scelta del Governo e dell’Amministrazione di istituire un’area negoziale per i trattamenti accessori dei dirigenti delle Forze di polizia a ordinamento civile, sia sotto il profilo della risposta concreta alle esigenze di tutela del personale interessato, sia sotto il profilo della modernizzazione degli strumenti di rappresentanza di questa carriera.

E, tuttavia, non possiamo non segnalarLe che l’eventuale mancata previsione di specifiche risorse finanziarie, nell’ambito della legge di bilancio del 2018, per l’attivazione effettiva dell’area negoziale e la previsione di una prima tornata negoziale per l’accessorio di questi funzionari, che possa seguire quella contrattuale dei non appartenenti a questa carriera, determinerebbe inevitabilmente un senso di delusione e sfiducia in questo personale.

Come Lei sa, i funzionari delle Forze di polizia esercitano funzioni che sono nella maggior parte dei casi direttamente operative, come sul versante dell’ordine pubblico, della prevenzione e repressione dei reati, o sono comunque indissolubilmente connesse all’operatività e alle condizioni di disagio ambientale in cui il personale è tenuto ad intervenire.

A fronte di questo impegno, è ormai indifferibile l’intervento correttivo sugli istituti economici del trattamento accessorio, che ancora oggi sono ampiamente sottodimensionati. Perché se è vero che il primo gennaio prossimo, in attuazione del decreto di riordino dei ruoli, saranno equiparati alcuni trattamenti, valga come esempio per tutti quello dell’indennità di missione dei dirigenti che per diversi anni è stata inferiore a quella prevista per gli altri ruoli, è anche vero che per altri importanti istituti non vi sarà lo stesso effetto estensivo. E, dunque, un ritardo nell’avvio dell’area negoziale verrebbe inevitabilmente interpretato come un incomprensibile disconoscimento della specificità delle funzioni dei Funzionari di polizia.

Legata, infine, alla questione fondamentale delle risorse per l’area negoziale, è quella dei tempi per la sua attivazione. Al di là del termine di sei mesi previsto dal decreto legislativo n. 95 del 2017, converrà con noi che sarebbe difficilmente comprensibile un rinvio nei fatti della sua concreta operatività. Per questo Le chiediamo un Suo specifico impegno perché, d’intesa con gli altri ministeri interessati, vengano predisposti tempestivamente i necessari provvedimenti attuativi.

Roma, 7 novembre 2017
Enzo Marco Letizia

 

LETTERA MINISTRO DELL’INTERNO 7 NOVEMBRE 2017