287-5lettera1Signor Capo della polizia,

con il concorso per titoli ed esami per la qualifica di Vice Sovrintendente credo che l’Amministrazione centrale non stia dando prova di essere vicina a chi, sul territorio, porta la responsabilità di direzione degli Uffici. É un momento di crisi, di gravi difficoltà economiche. A tutti sono richiesti sacrifici. Il nostro senso di responsabilità ci induce ad operare con ogni accortezza per evitare di sprecare risorse che potrebbero essere impiegate per l’operatività.
Da mesi le casse degli Uffici sono vuote e non si riesce a mandare in missione ordinaria il personale perché i capitoli di bilancio, dopo l’ennesimo taglio, sono incapienti.
In tante ristrettezze, pur conoscendosi da mesi le date degli esami per il concorso in oggetto, l’Amministrazione ci mette a parte, proprio quando nulla più puó essere fatto, che le scuole di Polizia ove si svolgeranno gli esami, per lo più vuote, non potranno ospitare i candidati, che assommano a diverse migliaia.
Perché, vien da chiedersi? Per spendere ora centinaia e centinaia di migliaia di euro inutilmente in missioni e costi di trasporto? Non si potevano risparmiare quelle risorse programmando le permanenze nelle Scuole ed i viaggi con i mezzi di trasporto collettivo della Polizia?
Molti candidati, ora, hanno chiesto la missione forfettaria, ovvero 110 euro a testa per giornata. Le pressioni per la concessione a pioggia di tale beneficio non si sono fatte attendere.
Il problema che attanaglia i dirigenti della Polizia di Stato, però, è che gli enigmatici telex ministeriali sui servizi offerti dalle scuole (scritti quasi con il ciclostile) sembrano escludere la possibilità della concessione di tale beneficio, siccome le scuole stesse assicurano un pasto, salvo poi consigliare telefonicamente di optare per la missione forfettaria.
Insomma, la responsabilità di una scelta amministrativa, che si risolverà in un vero sperpero, ricadrà così interamente sulle spalle dei Questori e degli altri Dirigenti territoriali.
Noi crediamo che, almeno in termini di assunzione di responsabilità, una parola chiara debba essere detta ai dirigenti del territorio, anche per evitare disparità di trattamento tra personale che presti servizio in sedi ed uffici diversi.
La preghiamo, pertanto, di emanare al più presto una direttiva chiara e rispettosa dei criteri di razionalità nella gestione delle risorse in periodo di crisi al fine salvaguardare l’operatività dell’Istituzione.

Roma, 25 novembre 2010