332-gheddafiL’incidente che ha visto coinvolto il peschereccio italiano mitragliato da una motovedetta libica fornita dall’Italia per la lotta all’immigrazione clandestina e con a bordo militari del nostro paese ”impone una seria riflessione su a chi vengono concesse strutture, uomini e mezzi anche se con lo scopo di garantire la sicurezza o la lotta all’immigrazione clandestina”. A porre il problema e’ l’Anfp, l’Associazione nazionale che riunisce i funzionari di polizia che ricorda che il caso nelle acque del Mediterraneo ha messo in luce ”le modalita’ di utilizzo di queste risorse, che sono ormai sotto gli occhi di tutti dopo il mitragliamento di un inoffensivo motopeschereccio italiano”. Un problema, quello dell’utilizzo di mezzi e fondi italiani da parte di altri Stati, ha sottolineato all’Asca il segretario nazionale dell’Anfp, Enzo Marco Letizia, ”che diviene ancora piu’ pressante proprio nel giorno in cui si riaprono tecnicamente le trattative per il biennio economico 2008-2009, gia’ scaduto, e da cui sono stati distratti fondi per centinaia di milioni di euro. Forse e’ bene – ha concluso Letizia – che le poche risorse che il governo mette a disposizione restino in Italia”.(Asca)

Roma, 14 settembre 2010