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Apprezzabili sono gli emendamenti dell’On. Costa al DDL intercettazioni, il primo in tema di proroghe con il quale si è eliminata la corsa ad ostacoli disponendo altresì che esse siano di 15 giorni in 15 giorni. Il secondo, riguardante le ambientali, ha eliminato la ghigliottina dei 3 giorni approvata al Senato, prevendendo che esse possano essere prorogate per periodi di 15 giorni.
Bene anche l’emendamento della Presidente Bongiorno sulle intercettazioni di utenze intestate o in uso a soggetti non indagati nella parte in cui è possibile ascoltarle quando possono fornire elementi utili per la prosecuzione delle indagini.
Tuttavia, resta inaccettabile che per acquisire il traffico telefonico di un cellulare occorre rivolgersi al Giudice delle Indagini Preliminari, infatti, a ben riflettere il tabulato indica il destinatario ed il mittente di una telefonata come una semplice lettera. Perciò è fuori di ogni logica consentire al postino di conoscere i nomi dei soggetti che hanno uno scambio epistolare, mentre gli investigatori devono attendere un decreto motivato del GIP per acquisire semplici dati che non sono affatto invasivi della privacy di chiunque.
La Polizia Giudiziaria continua a restare senza strumenti nei procedimenti contro ignoti poiché non può acquisire, con la nuova normativa, il traffico transitato nell’area dove è stato commesso un delitto né può individuare i telefonini in uso all’indagato spesso acquistati con gestori esteri, poiché non può esaminare i cellulari presenti sulla rete del percorso effettuato dal sospettato.
Non comprendiamo perché la Commissione Giustizia si ostini a prevedere che tutto il fascicolo sia inviato al Tribunale Distrettuale per le autorizzazioni e le proroghe delle intercettazioni.
I membri della Commissione non capiscono che in tal modo si espongono i corrieri dei fascicoli a gravi attentati da parte della criminalità, soprattutto quella organizzata, interessata a far saltare le indagini di qualunque genere esse siano. E’ più sicuro lasciare i fascicoli ai PM prevedendo che sulle intercettazioni decida il GIP almeno fino ai 75 giorni e solo allo scadere di questo termine provveda il Collegio Distrettuale sulle richieste di proroghe, senza che gli vengano inviati i faldoni che certamente diventeranno un obiettivo da scortare.

Roma, 20 luglio 2010

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