142-il-tirreno-on-line

La lapide in memoria dell’eccidio è tornata a Sant’Anna

Distrutta dalla tempesta di vento del 5 marzo 2015, è stata rifatta e trasportata al Monumento Ossario con l’elicottero

SANT’ANNA DI STAZZEMA- Un’operazione straordinaria, quasi epica. La grande lapide in ricordo alle vittime della strage di Sant’Anna di Stazzema è tornata al proprio posto, sul Colle di Cava, accanto al Monumento Ossario dove riposano i Martiri di Sant’Anna.

Il volo da Massa. E’ stata trasportata stamani, giovedì 21 aprile, in volo dall’aeroporto di Massa con un elicottero da carico ICH-47F, un birotore in tandem, con una squadra di nove elementi che hanno condotto le operazioni appartenenti all’ 11° Gruppo Squadroni Ercole del 1° Reggimento Aves Antares di Viterbo: quattro sull’elicottero, due all’aeroporto per le operazioni di carico, tre a Sant’Anna di Stazzema per la collocazione della lapide sul Colle di Cava.
Esercito e polizia. Un’operazione spettacolare che ha visto l’impiego di mezzi e uomini dell’Esercito per il trasporto della lapide, in Pietra di Cardoso, che misura 3,45 x 2,30 x 0,20 metri dal peso complessivo di 5 tonnellate. Presente anche la Polizia di Stato che ha coordinato l’aspetto della sicurezza.

Un blocco di Cardoso. La lapide è stata offerta dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia e si è potuto procedere alla ricollocazione con il contributo di tanti cittadini e istituzioni che hanno raccolto fondi per la rinascita del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Il blocco di Pietra di Cardoso è stato donato dalla ditta Da.Vi. di Stazzema; il taglio e lavorazione sono stati effettuati dalla Campolonghi; l’ing. Rossano Forassiepi ha coordinato le operazioni.
Distrutta dal vento un anno fa. La tempesta di vento del 5 marzo 2015 distrusse quella posizionata una quarantina di anni fa, schiantandola al suolo. Le immagini della lapide ridotta in mille pezzi destarono commozione e subito partirono attestati di solidarietà al Comune di Stazzema, oltre a sottoscrizioni finalizzate alla ricostruzione e alla ricollocazione di una nuova lapide. Il Comune di Stazzema, con il Sindaco Maurizio Verona in prima linea, si mise subito al lavoro per riuscire in questa operazione.

Stazzema ringrazia. “Collocare una nuova lapide con i nomi dei Martiri di Sant’Anna era un preciso dovere sentito da me e da tutta l’Amministrazione Comunale”- commenta Verona. “Abbiamo mantenuto l’impegno, grazie al sostegno di tanti cittadini, enti, istituzioni, asociazioni, ditte: grazie a tutti. In particolare alla ditta Da.Vi. per aver donato il blocco di Pietra di Cardoso: è la pietra tipica dello stazzemese e per tutti noi è importante che la lapide sia di questo materiale. Grazie alla Campolonghi che ha lavorato il blocco e preparato la lastra, senza richiedere alcunchè; grazie all’ing. Rossano Forassiepi che a titolo gratuito ha coordinato le operazioni. Grazie all’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia e al il contributo di tanti cittadini e istituzioni che hanno raccolto fondi per la rinascita del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema. Ringrazio l’on. Dario Parrini che si adoperò in prima persona, fin dal 5 marzo 2015, per sostenere la ricostruzione della lapide a Sant’Anna di Stazzema”.

Una manovra difficile. La collocazione della lapide non è stata un’operazione semplice. “L’Esercito ha dato la sua disponibilità per questa operazione: grazie di cuore al Ministero della Difesa e a tutti coloro che si sono adoperati, in volo e a terra. Tutti insieme abbiamo ricollocato al suo posto un simbolo della memoria, della nostra memoria collettiva. Quando si parla della strage di Sant’Anna sappiamo che furono uccise 560 persone: un numero impressionante. Quando si vede la lapide e si leggono i nomi dei Martiri si ha la visione immediata della dimensione di questa strage: è un monito a non dimenticare mai”.

Dal mare a Sant’Anna. L’elicottero dell’Esercito è decollato dall’aeroporto di Massa-Cinquale attorno alle 12,30 e dopo un quarto d’ora di volo è arrivato a Sant’Anna, muovendosi lentamente. E’ stato seguito il corso del fiume Versilia per poi dirigersi verso il Colle di Cava, mentre a terra gli uomini del  1° Reggimento AVES Antares di Viterbo erano pronti ad accogliere la grande lastra che stava per scendere dal cielo. L’elicottero si è posizionato alcuni metri più in alto rispetto al Monumento Ossario, sul lato posterire, facendo scendere la grande lastra.

In memoria dell’eccidio. Nelle settimane precedenti era stato predisposto il nuovo basamento, più grande del precedente e pronto a sfidare lo scorrere del tempo e le intemperie. Su entrambe le facciate della lapide sono incisi oltre 400 nomi delle vittime della strage di Sant’Anna: molti dei 560 martiri non furono mai identificati, il loro nome pertanto resterà per sempre sconosciuto. Le operazioni di discesa della lapide sono durate una decina di minuti: è servita una precisione chirurgica da parte dei militari che hanno dimostrato grande professionalità e preparazione.

Il 25 aprile l’inaugurazione ufficiale. Quando la lapide ha toccato terra ed è entrata nel basamento, è scattato spontaneo l’applauso, soffocato dal vento e dal forte rumore dei potenti rotori dell’elicottero. Il vento ha distrutto la vecchia lapide, quella nuova col vento è arrivata. Grande la gioia e la soddisfazione di tutti i presenti, del personale dell’Esercito, delle istituzioni, dei superstiti presenti alle operazioni (ovviamente tutti a debita distanza di sicurezza): dall’elicottero i militari si sono affacciati per salutare ed esultare insieme alla gente che si trovava a terra. La lapide sarà inaugurata ufficialmente lunedì 25 aprile alle 15:15, durante la Cerimonia per il 71 anniversario della Liberazione.

IL TIRRENO