“Oggi, esattamente come avevamo fatto già nel 2009 ed a dicembre scorso, ribadiamo la necessità che si intervenga al fine di introdurre limiti alla vendita dei così detti spray anti aggressione”
Interviene così Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, a margine degli arresti eseguiti per la strage di Corinaldo.
“Non sono in dubbio le finalità positive di consentire alle donne di avere uno strumento di difesa, quello che purtroppo è certo, come avevamo più volte rappresentato, è l’utilizzo criminale da parte di soggetti, spesso anche con precedenti penali, che hanno, come tutti, minori compresi, libero ed immediato accesso a quella che comunque è da considerarsi un’arma”
“Proprio per questo non intendiamo proporre il divieto totale di vendita ma, semplicemente, assoggettarlo a minime precauzioni che consentano un minimo di controllo sulla loro vendita.”
“Scendendo sul pratico le nostre proposte sono semplici: divieto di vendita ai minori di anni 18, numero identificativo su ogni bomboletta che consenta un abbinamento con l’acquirente,
possibilità di vendita solo in armerie o in apposti esercizi espressamente autorizzati che avranno l’onere di identificare con documento l’ acquirente”
“Sul tema della legittima difesa” conclude il portavoce “siamo convinti che occorrano modifiche ad un sistema normativo che appare troppo afflittivo nei confronti di chi subisce una offesa, dall’altro dobbiamo comunque evitare
una corsa ad armare, con strumenti propri o impropri, una massa di persone per un semplice motivo: ovunque vi sia diffusione di armi e libera circolazioni di strumenti atti ad offendere, aumentano i fatti di sangue”

CORINALDO: FUNZIONARI POLIZIA, ‘LIMITARE LIBERA VENDITA SPRAY PEPERONCINO’ =
Roma, 3 ago. – (AdnKronos) – “Oggi, esattamente come avevamo fatto gia’ nel 2009 ed a dicembre scorso, ribadiamo la necessita’ che si intervenga al fine di introdurre limiti alla vendita dei cosi’ detti spray anti aggressione”. Lo riferisce Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, in merito agli arresti eseguiti per la strage di Corinaldo.
“Non sono in dubbio le finalita’ positive di consentire alle donne di avere uno strumento di difesa, – continua Lacquaniti – quello che purtroppo e’ certo, come avevamo piu’ volte rappresentato, e’ l’utilizzo criminale da parte di soggetti, spesso anche con precedenti penali, che hanno, come tutti, minori compresi, libero ed immediato accesso a quella che comunque e’ da considerarsi un’arma”. (segue)

CORINALDO: FUNZIONARI POLIZIA, ‘LIMITARE LIBERA VENDITA SPRAY PEPERONCINO’ (2) =
(AdnKronos) – “Proprio per questo non intendiamo proporre il divieto totale di vendita ma, semplicemente, assoggettarlo a minime precauzioni che consentano un minimo di controllo sulla loro vendita. – prosegue ancora Lacquaniti – Scendendo sul pratico le nostre proposte sono semplici: divieto di vendita ai minori di anni 18, numero identificativo su ogni bomboletta che consenta un abbinamento con l’acquirente, possibilita’ di vendita solo in armerie o in apposti esercizi espressamente autorizzati che avranno l’onere di identificare con documento l’ acquirente”.
“Sul tema della legittima difesa” conclude il portavoce “siamo convinti che occorrano modifiche ad un sistema normativo che appare troppo afflittivo nei confronti di chi subisce una offesa, dall’altro dobbiamo comunque evitare una corsa ad armare, con strumenti propri o impropri, una massa di persone per un semplice motivo: ovunque vi sia diffusione di armi e libera circolazioni di strumenti atti ad offendere, aumentano i fatti di sangue”, conclude Lacquaniti.

Funzionari Ps, ora regole per la vendita dello spray
(ANSA) – ROMA, 3 AGO – Divieto di acquisto per i minori di 18 anni, vendita solo nelle armerie, numero di identificazione sulle bombolette. I funzionari di Polizia rilanciano le proposte per una limitazione della vendita dello spray al peperoncino, un tema che l’Associazione solleva fin dal 2009. L’esito delle indagini sulla strage nella discoteca di Corinaldo, con l’arresto di una banda di giovanissimi che utilizzavano lo spray al peperoncino proprio per creare il panico e rapinare i coetanei nei locali, ha infatti riportato al centro del dibattito un elemento che, dice il portavoce dell’Anfp Girolamo Lacquaniti, non deve essere sottovalutato: “gli spray antiaggressione sono a tutti gli effetti un’arma”.
“Non sono in dubbio le finalita’ positive di consentire alle donne di avere un importante strumento di difesa”, precisa subito Lacquaniti, “ma quello che purtroppo e’ certo, come avevamo piu’ volte sottolineato, e’ l’utilizzo criminale che ne fanno soggetti, spesso anche con precedenti penali, che come tutti, minori compresi, hanno libero ed immediato accesso a quella che comunque e’ da considerarsi un’arma”. Un problema che l’Associazione nazionale funzionari di Polizia aveva sollevato la prima volta nel 2009, dieci anni fa, e poi ancora a dicembre scorso, subito dopo la strage in discoteca. “Ribadiamo la necessita’ che si intervenga al fine di introdurre limiti alla vendita”. Ma quali devono essere questi limiti? “I minori di 18 anni non possono acquistare il prodotto – dice Lacquaniti -.
Inoltre e’ necessario che ci sia un numero identificativo su ogni bomboletta, in modo da consentire un abbinamento con l’acquirente, e la previsione che le bombolette vengano vendute solo in armerie o in apposti esercizi espressamente autorizzati che provvederanno ad identificare gli acquirenti attraverso un documento di riconoscimento”.
Ma secondo l’Associazione, inoltre, e’ necessario intervenire anche sul tema della legittima difesa: perche’ se e’ vero che “occorrono modifiche ad un sistema normativo che appare troppo afflittivo nei confronti di chi subisce una offesa” e’ fondamentale “evitare una corsa ad armare, con strumenti propri o impropri, una massa di persone”. Il perche’ e’ semplice: “ovunque vi sia diffusione di armi e libera circolazione di strumenti atti ad offendere – conclude Lacquaniti – aumentano i fatti di sangue”.(ANSA).