Bologna Auditorium Enzo Biagi – Sala borsa
Piazza Nettuno, 3
Mercoledì 25 novembre 2011 ore 10.00 

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CALCIO: PRANDELLI, ALLENATORI NON DEVONO CONDIZIONARE TIFOSI ‘BRAVO OSVALDO A NON PROTESTARE, SUO E’ ESEMPIO SIGNIFICATIVO’ (ANSA) –
BOLOGNA, 25 NOV – ”Un allenatore puo’ preparare come vuole una partita con i suoi giocatori, ma non deve mai condizionare la gente. Si sente spesso dire: abbassiamo i toni, perche’ basta poco per far venire i tifosi allo stadio con uno spirito negativo”. La nuova breve lezione di quello che e’ lo ‘stile Prandelli’, arriva a Bologna durante un dialogo tra il ct della nazionale e gli studenti delle scuole, ad un convegno dell’Associazione dei funzionari di polizia. Prandelli ha insistito sulla responsabilita’ di chi e’ in panchina e di chi sta in campo: ”Basta un gesto, una discussione con l’arbitro, e subito i tifosi hanno una risposta veemente”. Le decisioni di chi dirige vanno accettate, punto e basta, ha spiegato. In quest’ottica il fatto che Osvaldo, dopo essersi visto annullato la prodezza in rovesciata contro il Lecce, non abbia contestato, per Prandelli e’ stato ”un esempio molto significativo. Dobbiamo lavorare su queste cose”. Punire chi sbaglia, e’ poi un buon criterio: qualche anno fa, ha ricordato, si espellevano i giocatori per i falli da dietro: dopo poco tempo, questi interventi cessarono. ”Adesso si ricomincia a farlo, e bisognerebbe ricominciare a punirli”. A chi gli ha chiesto del suo famoso ‘codice etico’, il ct ha ribadito che si tratta di ”una cosa molto normale, come normale e’ avere una regola di comportamento in una famiglia, con un genitore con un figlio. Un allenatore e’ come se avesse tanti figli”. Parlando poi del clima sugli spalti in Italia, il ct ha detto che ”rispetto agli 70-80 si arriva allo stadio con piu’ serenita’. E’ giusto parlare di sicurezza, ma bisognerebbe anche parlare di educazione”. Andare allo stadio dovrebbe essere fatto ”pensando di andare a casa nostra, o nel giardino di un amico”. (ANSA).

TESSERA TIFOSO: PRANDELLI, IN QUESTO MOMENTO VA ACCETTATA ‘PROBLEMA SONO QUELLI CHE SI NASCONDONO DIETRO LA DEFINIZIONE’ (ANSA) – BOLOGNA, 25 NOV – In questo momento storico la tessera del tifoso ”va accettata”. E’ opinione del ct della nazionale, che l’ha spiegato rispondendo alla domanda di uno studente durante un dibattito a Bologna, organizzato dall’associazione nazionale dei funzionari di polizia, su sport e legalita’. ”E’ un tema complicato. Io ho sempre detto – ha chiarito il ct della nazionale – che ci sono momenti storici in cui certe decisioni, certe regole vanno accettate. Poi, passano gli anni e le cose possono anche essere modificate”. Al ragazzo che aveva fatto la domanda, le parole dell’allenatore azzurro non sono pero’ bastate: ”Ok, ma lei cosa pensa veramente?”, ha ribattuto. ”Io – ha risposto allora il ct – lavorerei di piu’ sull’educazione, non tanto su una regola. Se partissimo dal presupposto che chi crea disordini allo stadio viene punito, non ci sarebbe bisogno di una tessera. Ma il problema sono quelli che si nascondono dietro la definizione di tifoso”.

L’incontro che verterà sul tema della sicurezza nelle manifestazioni sportive e nell’educazione alla legalità, prevede interventi e relazioni da parte di esperti del settore e personalità del mondo sportivo, ed è rivolto ai giovani, agli studenti, agli educatori agli operatori del settore e delle Forze di polizia, agli steward ed a tutte le persone interessate allo sport.

Verrà presentata la ricerca “La violenza negli stadi: uno studio sulle rappresentazioni mentali dei giovani” patrocinata dall’Osservatorio NAzionale sulle manifestazioni sportive e curata dalla Professoressa Anna Maria Giannini dell’Università degli Studi La Sapienza – Roma

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