18-9logo-anfp_2Per mero debito di chiarezza, innanzitutto nei confronti della collettività, cui le numerose dichiarazioni di esponenti del mondo politico comparse oggi sulla stampa rischiano di veicolare un’informazione sostanzialmente scorretta, desideriamo precisare alcuni aspetti in merito alla mobilitazione generale, preannunciata dai Sindacati di polizia e dai COCER.

Auspicando di non essere annoverati tra quella parte degli statali che non si è mancato di definire “fannulloni” e “succhiaruote”, noi non abbiamo mai inteso adottare logiche di tipo ricattatorio, che per cultura e per missione istituzionale non ci appartengono. Abbiamo, invece, inteso richiamare l’attenzione del Governo sulle condizioni ormai inaccettabili in cui sono costretti ad operare le donne e gli uomini della Polizia di Stato.
Possiamo affermare con serena e lucida convinzione di aver pagato un tributo altissimo alla crisi economica, con ben quattro anni di blocco dei contratti e del tetto salariale. Ciò ha comportato non solo il mancato adeguamento degli stipendi per limitare la perdita del potere di acquisto, ma anche l’omessa attribuzione degli scatti connessi all’anzianità di servizio, che ha colpito il personale di tutte le qualifiche. Col paradosso, tanto per fornire un esempio concreto, che oggi ci sono Questori che vengono pagati meno dei loro Vicari: si tratta delle figure istituzionali cui sono attribuite le più alte responsabilità in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Vorremmo che fosse chiaro che non scenderemo in piazza per chiedere un aumento dello stipendio, ma per ottenere lo sblocco del tetto salariale, ossia il trattamento economico connesso all’anzianità maturata e alla qualifica ricoperta, che da quattro anni ci viene negato, senza recupero.
Vorremmo che fosse chiaro che al mutare della qualifica corrispondono funzioni, oneri e responsabilità progressivamente maggiori e più ampie, particolarmente pregnanti dato il lavoro che svolgiamo.
Vorremmo, ancora, che fosse chiaro che la nostra “specificità” è stata affermata dallo stesso legislatore che ha stabilito il blocco economico nel 2010 ed attende di essere concretamente riconosciuta attraverso scelte politiche precise, che abbandonino la logica dei tagli lineari.
Aspettiamo, quindi, la convocazione preannunciata dal Presidente del Consiglio, con la speranza che sarà possibile individuare soluzioni alternative.
Statali: Anfp-Siap;nessun ricatto,vogliamo cio’ che ci spetta (ANSA) – ROMA, 5 SET – “Noi non abbiamo mai inteso adottare logiche di tipo ricattatorio, che per cultura e per missione istituzionale non ci appartengono. Abbiamo, invece, inteso richiamare l’attenzione del Governo sulle condizioni ormai inaccettabili in cui sono costretti ad operare le donne e gli uomini della Polizia di Stato”. E’ quanto precisano il segretario generale del sindacato di polizia Siap, Giuseppe Tiani ed il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Lorena La Spina. “Possiamo affermare con serena e lucida convinzione – spiegano Tiani e La Spina – di aver pagato un tributo altissimo alla crisi economica, con ben quattro anni di blocco dei contratti e del tetto salariale. Cio’ ha comportato non solo il mancato adeguamento degli stipendi per limitare la perdita del potere di acquisto, ma anche l’omessa attribuzione degli scatti connessi all’anzianita’ di servizio, che ha colpito il personale di tutte le qualifiche. Col paradosso, tanto per fornire un esempio concreto, che oggi ci sono questori che vengono pagati meno dei loro vicari: si tratta delle figure istituzionali cui sono attribuite le piu’ alte responsabilita’ in materia di ordine e sicurezza pubblica”. “Vorremmo che fosse chiaro – aggiungono – che non scenderemo in piazza per chiedere un aumento dello stipendio, ma per ottenere lo sblocco del tetto salariale, ossia il trattamento economico connesso all’anzianita’ maturata e alla qualifica ricoperta, che da quattro anni ci viene negato, senza recupero”. (ANSA)